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autori | ||||||||||||||||||||||||||||||||
getulio alviani franco angeli arman (fernandez armand) enrico baj aldo ballo joseph beuys max bill alighiero boetti agostino bonalumi antonio calderara enrico castellani ugo celada da virgilio mario ceroli christo gianni colombo lucio del pezzo sonia delaunay fortunato depero nicolai diulgheroff césar domela piero dorazio lucio fontana piero gilardi camille graeser robert indiana emilio isgrò allen jones ugo la pietra roy lichtenstein verena loewensberg richard paul lohse urs luthi pavel mansurov giuseppe maraniello enzo mari fausto melotti francois morellet ugo mulas bruno munari ugo nespolo mario nigro peter phillips gianni piacentino michelangelo pistoletto fabrizio plessi concetto pozzati ugo pozzo mario radice mel ramos edival ramosa man ray jean-baptiste roosevelt mimmo rotella emilio scanavino mario schifano jesus raphael soto superstudio emilio tadini wassilakis takis joe tilson victor vasarely luigi veronesi renato volpini andy warhol tom wesselmann |
acquarelli gouaches chine altro bozzetti pubblicitari cartoline firmate dipinti disegni fotografia grafiche inviti a mostre libri manifesti e manifesti firmati multipli ornamenti e gioielli d'artista piatti progetti quadri antichi sculture tecniche miste emilio scanavino emilio scanavino, conseguito il diploma artistico, nel 1942 si iscrive alla facoltà di architettura dell’università di milano, ma interrompe gli studi perché chiamato alle armi. il suo esordio artistico avviene sotto l’influsso del realismo espressivo: le sue simpatie in quel periodo andavano infatti a van gogh e ai pittori del blaue reiter. nel 1951, in occasione di una mostra personale alla londinese galérie apollinaire, trascorre un periodo a londra, dove viene profondamente colpito dall’opera di bacon, di sutherland e di matta, esperienze che determineranno lo sviluppo del suo linguaggio: crea in quel periodo i tesi spazi vuoti in cui predomina il grigio e il nero, mentre il segno acquista grande libertà evocativa, divenendo simbolo. in seguito scanavino si avvicina alla poetica spaziale, interpretandola come ricerca di contenuti emblematici, di moventi intimi, conflitti sentimentali: nascono composizioni fitte di grovigli, simbolo dell’angoscia esistenziale dell’uomo, che si stendono su fondi compatti con minuziosa precisione, ben lontane da ogni sorta di automatismo. è indubbia, in questa e nelle opere successive, la sua inclinazione verso la razionalità delle strutture, la ricerca di un ordine mentale, di un controllo del gesto, a cui si contrappone una realtà psichica, dominata dall’ansia e dall’ossessione della morte, simboleggiata da scheletri e carcasse. dal 1968 lavora sempre di più a calice ligure, avendovi stabilito una comunità artistica, specialmente dedita alle attività artigianali (ceramica). alla sua opera sono state dedicate vaste personali presso la kunsthalle di darmstadt (1973), a palazzo grassi di venezia (1973) e al palazzo reale di milano (1974). muore a milano il 28 novembre 1986. per questo autore sono disponibili: grafiche piatti |
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