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getulio alviani franco angeli arman (fernandez armand) enrico baj aldo ballo joseph beuys max bill alighiero boetti agostino bonalumi antonio calderara enrico castellani ugo celada da virgilio mario ceroli christo gianni colombo lucio del pezzo sonia delaunay fortunato depero nicolai diulgheroff césar domela piero dorazio lucio fontana piero gilardi camille graeser robert indiana emilio isgrò allen jones ugo la pietra roy lichtenstein verena loewensberg richard paul lohse urs luthi pavel mansurov giuseppe maraniello enzo mari fausto melotti francois morellet ugo mulas bruno munari ugo nespolo mario nigro peter phillips gianni piacentino michelangelo pistoletto fabrizio plessi concetto pozzati ugo pozzo mario radice mel ramos edival ramosa man ray jean-baptiste roosevelt mimmo rotella emilio scanavino mario schifano jesus raphael soto superstudio emilio tadini wassilakis takis joe tilson victor vasarely luigi veronesi renato volpini andy warhol tom wesselmann |
acquarelli gouaches chine altro bozzetti pubblicitari cartoline firmate dipinti disegni fotografia grafiche inviti a mostre libri manifesti e manifesti firmati multipli ornamenti e gioielli d'artista piatti progetti quadri antichi sculture tecniche miste fortunato depero Nato a Fondo nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, che abbandona al termine del V anno di corso. Respinto all’esame di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel dicembre del 1913 e conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri. Nel marzo del 1915 pubblica con Giacomo Balla la "Ricostruzione Futurista dell’Universo", manifesto che apre una nuova stagione del Futurismo, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita. Nel 1916 riceve nel suo studio romano l’impresario dei Balletti Russi Sergeij Diaghilev e, in seguito a quell’incontro, gli vengono commissionati costumi e scenografia per il balletto Le chant du rossignol di Igor Strawinskij, balletto che non verrà rappresentato. In quel periodo Depero incontra anche il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Gontcharova. Conosce il poeta svizzero Gilbert Clavel e con lui soggiorna a Capri nel 1917, illustrando il racconto Un istituto per suicidi; nello stesso anno prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt. Nel 1919 apre a Rovereto la "Casa d’Arte Depero" nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collages. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo. Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero-Dinamo Azari (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista, per la realizzazione del quale ben esprime la sua fantasia grafica. Nel settembre del 1928 va a New York, dove conduce un’attività intensa nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930 torna in Italia, fonda e dirige la rivista "Dinamo", pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali. Del 1940 è l’autobiografia Fortunato Depero nelle opere e nella vita. Nel 1948 si trasferisce di nuovo negli Stati Uniti, dove cerca di pubblicizzare un nuovo materiale da lui utilizzato, il buxus, e allestisce due personali a New York. Nel 1956 completa la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, realizza la Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo. L’artista muore nel 1960. Nato a Fondo nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, che abbandona al termine del V anno di corso. Respinto all’esame di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel dicembre del 1913 e conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri. Nel marzo del 1915 pubblica con Giacomo Balla la "Ricostruzione Futurista dell’Universo", manifesto che apre una nuova stagione del Futurismo, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita. Nel 1916 riceve nel suo studio romano l’impresario dei Balletti Russi Sergeij Diaghilev e, in seguito a quell’incontro, gli vengono commissionati costumi e scenografia per il balletto Le chant du rossignol di Igor Strawinskij, balletto che non verrà rappresentato. In quel periodo Depero incontra anche il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Gontcharova. Conosce il poeta svizzero Gilbert Clavel e con lui soggiorna a Capri nel 1917, illustrando il racconto Un istituto per suicidi; nello stesso anno prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt. Nel 1919 apre a Rovereto la "Casa d’Arte Depero" nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collages. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo. Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero-Dinamo Azari (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista, per la realizzazione del quale ben esprime la sua fantasia grafica. Nel settembre del 1928 va a New York, dove conduce un’attività intensa nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930 torna in Italia, fonda e dirige la rivista "Dinamo", pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali. Del 1940 è l’autobiografia Fortunato Depero nelle opere e nella vita. Nel 1948 si trasferisce di nuovo negli Stati Uniti, dove cerca di pubblicizzare un nuovo materiale da lui utilizzato, il buxus, e allestisce due personali a New York. Nel 1956 completa la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, realizza la Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo. L’artista muore nel 1960. per questo autore sono disponibili: piatti |
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