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piero dorazio


frequentati gli studi classici e inscrittosi alla facoltà d'architettura, volendo approfondire la lezione impartita dalle avanguardie si reca da severini e prampolini, e fa amicizia con lionello venturi; quindi si reca a parigi, dove dipinge una serie di quadri in cui si avvertono ascendenze futuriste e astratte. non soddisfatto, esegue esperienze ponendo linee, chiodi-punti in rilievo sulla tela, che anche incide, oppure ricoprendo la superficie bianca con identico colore. dopo la fase che si colloca tra il 1956 e il 1959, caratterizzata sia da ricerca di effetti luminosi, sia da impiego in senso pittorico del colore, l'artista ha terminato il periodo di sperimentazione: da ora in poi la tela avrà per lui un valore in quanto campo d'indagine sui molteplici rapporti colore-luce. neanche il soggiorno a più riprese negli u.s.a., dove è stato invitato a insegnare presso l'università di pennsylvania fin dal 1960, modifica la direzione del suo lavoro. intorno al 1964 le fasce più o meno regolari, costituite da colori primari e secondari che emergono dal fondo monocromo, acquistano dinamismo per la serie di diagonali che vi vengono sovrapposte; più tardi le bande ondulate o diagonali vengono divise in parti di diversa area e colorazione. all'inizio degli anni '70 l'artista opera mediante ritagli colorati che applica sulla tela e, più recentemente, ritornando a un processo di scomposizione, riduce in frammenti le bande, esaltando gli effetti lirici. firmatario di forma I e forma 2, a partire dal 1952 ha esposto più volte alla biennale di venezia e nel 1963 alla VII biennale di s. paolo.
muore nel 2004.


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grafiche
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piero dorazio
hora-1976
serigrafia a 18 colori su carta rosaspina fabriano-
formato cm. 69x87
tiratura 500 copie numerate e firmate a mano dall'autore-edizione plura-milano.
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piero dorazio
ottimismo-pessimismo-1984
serigrafia a 11 colori su carta pescia-formato cm.105,5x100-tiratura 99 copie numerate e firmate a mano dall'autore.
edizione becherini firenze
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